Il film, tratto dall’opera «I Malavoglia» di Giovanni Verga, racconta la storia di una famiglia di pescatori di Aci Trezza che lotta contro le angherie e i soprusi dei grossisti del pesce, i quali godevano di un privilegio importante: quello di non rischiare la vita in mare. Dopo il ritorno dalla battuta di pesca, i grossisti intascavano 7 parti del pescato, mentre le rimanenti 3 parti dovevano essere distribuite fra coloro che avevano rischiato la vita. ‘Ntoni, stanco delle prepotenze dei grossisti, convince la sua famiglia a mettersi in proprio e ad ipotecare la casa per far fronte alle spese. Ma il destino avverso porta la famiglia alla disgregazione e ad abbandonare la lotta. Il film diretto dal regista Luchino Visconti (1948) è stato interpretato interamente dai pescatori di Aci Trezza, la lingua parlata è il siciliano ed è sicuramente considerato un capolavoro del Neorealismo italiano. Il museo “Casa del Nespolo” espone alcune immagini del film: l’inquadratura più famosa è quella delle quattro donne che sembrano “anime del purgatorio”, filmate da Visconti mentre aspettano sugli scogli di pietra lavica il ritorno dei loro cari dispersi nella mareggiata.